Mese in onore del Sacro Cuore di Gesù

Trigesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, nostro adorabile Sposo”

Come ultima proposta di riflessione in questo mese, vi offriamo un programma di vita che la Venerabile scrive a una delle sue figlie:

sacrocuoreEcco Gesù, il tuo adorabile Sposo, coronato di spine, circondato di gigli. Tienilo sempre presente al tuo sguardo, miralo continuamente e offri a Lui i gigli del tuo amore e le spine e le amarezze dei tuoi dolori, delle tue tribolazioni. Pregalo intensamente, perché ti stringa forte al suo Cuore e faccia di te una sola cosa con Lui. Riposati tra le sue braccia e prega per me.

Anche a noi parla oggi Madre Carmela:

  1. Lo Sposo Gesù ancora viene coronato del dolore umano e dall’amore dei seri amanti che lo stringono al loro cuore.
  2. Guardarlo, mirarlo, averlo sempre presente farà sì che ogni cosa che viviamo: dolore o gioia, la offriremo spontaneamente a Lui.
  3. Il vincolo con Gesù lo rafforzeremo con la nostra intensa e continua preghiera.

Oggi mi offrirò al Sacro Cuore di Gesù con i miei dolori, il mio amore, le mie gioie, le presenterò come gigli e spine che lo circondino e più mi stringano a Lui.

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Ventinovesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, fonte d’amore increato”

In altri versi della poesia di ieri, la Venerabile, esprime l’amore del Cuore di Cristo:

sc28Salve, o Cuore, dolcissimo e pio,
viva fonte d’amore increato,
la ferita del sacro Tuo lato
ci sia guida nell’aspro sentier.
Deh! C’infiamma del santo tuo amore,
ci consuma nel fuoco beato,
ci solleva da tutto il creato,
per goderti svelato nel ciel. (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 90)

Ecco il frutto della contemplazione di Madre Carmela:

  1. Il Cuore di Cristo è una fonte viva d’amore non creato, ma divino, eterno, infinito.
  2. Questo Cuore è stato squarciato sulla croce e ci guida nelle vie della vita.
  3. L’amore infinito e santo del Cuore di Gesù ci solleva dal creato e un giorno lo godremo nel cielo.

Oggi chiederò al Sacro Cuore di Gesù che m’infiammi del suo santo amore.

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Ventottesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù ci dà un pegno d’amore con l’Eucaristia”

Dalle poesie di Madre Carmela, possiamo intravedere non solo il suo amore al Cuore di Cristo, ma anche la sua fede nell’Eucaristia:

sc29Egli vive in quel Pane sacrato,
ove mostra l’ardente suo amore,
invitando i fedeli al suo Cuore
quale ostello di pace e di amor.
O redenti mirate quel Cuore
vulnerato per la nostra salvezza,
pien d’amore e di gran tenerezza,
caro prezzo del nostro perdon! (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 89)

Approfondiamo un po’ questi versi:

  1. Lei relaziona intimamente il mistero del Cuore di Cristo con il Pane eucaristico, anzi, è quest’ultimo che mostra l’ardente amore del Cuore di Gesù.
  2. I fedeli contemplando l’Eucaristia e dunque, il Cuore divino di Gesù, trovano pace e amore.
  3. Possiamo avere fiducia del suo perdono, perché lui ci ha redenti con il suo Cuore squarciato.

Oggi, farò una visita al Santissimo Sacramento e le offrirò un atto di fede, speranza e amore.

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Ventisettesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, vero amante dell’anima”sc27

Ecco che Madre Carmela oggi ci fa entrare nelle profondità del suo cuore:

Fu allora che volendomi dare ancora, per un eccesso della sua immensa bontà, un pegno altissimo e speciale dell’infinito amor suo verso di me, vile e miserabile creatura, che attirandomi a Sé per forza di amore, sino all’altezza sua divina mi trasse, mostrandosi a me nell’eccesso dell’amor suo, in atto di abbracciarmi e stringermi fortemente al suo Cuore, qual e sposa amatissima e fedele ed esclusiva proprietà del suo amore. (Scritti della Fondatrice, Vol. III, p. 56).

Dall’esperienza tutta soprannaturale della Venerabile, possiamo ancora cogliere un messaggio per noi:

  1. Quando Gesù incontra un’anima amante, si dà tutto Se stesso, in grazia e in doni speciali.
  2. È sempre Dio che ci attira a Sé, solo vuole da noi l’umiltà, la fede e l’amore per lasciarlo agire come Lui vuole.
  3. Il nostro Dio ama di amore esclusivo e vuole essere amato dello stesso modo, solo Lui deve regnare nel nostro cuore.

Oggi, mi offrirò con tutto il mio essere al Sacratissimo Cuore di Gesù, facendo la consacrazione a Lui e reiterandogli con fede e umiltà, il mio amore per Lui.

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Ventiseiesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, riposo dell’anima”

Continuando il tema di ieri, oggi Madre Carmela consiglia quello che lei stessa viveva:

sc26Gesù tiene l’anima sua nelle Sue mani. Quindi tutta si abbandoni in Lui, con piena fiducia e riposi tranquillamente su quel Cuore. Stia sicuro di tutto, disprezzi tutto; non ha posto nessuna occasione, tutto le viene da Dio, perché vuole purificare e perfezionare il suo spirito e renderlo secondo i suoi disegni. Si abbandoni fiduciosa nelle mani della Provvidenza. (Scritti della Fondatrice, Vol. III, p. 126-127)

La Venerabile sembra consigliare proprio noi:

  1. Come il profeta Isaia, lei ricorda che Dio ci tiene per mano, quindi solo dobbiamo abbandonarci con piena fiducia nel suo Cuore.
  2. Per camminare sicuri secondo la volontà di Dio, è necessario allontanare ogni occasione di tentazione o di caduta.
  3. Il Signore ci purifica e perfeziona attraverso la prova, proprio per questo motivo, è bene abbandonarci ancora di più nella sua Provvidenza.

Oggi farò l’esperienza di abbandonarmi fiducioso/a nelle mani di Dio, in modo di vivere le situazioni con pace e serenità, anche se fossi nel dolore.

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Venticinquesimo giorno:

Il Sacro Cuore di Gesù, sostegno nelle tribolazioni”sc25

Madre Carmela, in poche righe, esprime tutta la sua fede e amore al Sacro Cuore di Gesù nei momenti difficili:

Domenica scorsa fu per me un giorno assai amaro, per grandi tribolazioni sofferte, ma io nell’estremo del mio dolore, mi abbandonai tutta in Gesù, nella sua adorabile Volontà; a Lui solamente alzai il mio cuore e la mia mente, restando tutta dentro il suo Cuore divino in un totale abbandono del mio spirito nelle braccia della divina Onnipotenza. Così facendo, il mio spirito è rimasto in una gran pace, tranquillità e sicurezza. (Scritti della Fondatrice, Vol. II, p. 11)

La Venerabile insegna a noi con il suo atteggiamento:

  1. Nell’estremo del dolore sa abbandonarsi totalmente in Gesù, nel suo Cuore divino, lasciando fare a Lui solo.
  2. Il dono dell’abbandono totale nel Cuore di Gesù è la pace, la tranquillità e la sicurezza.

Oggi verificherò come affronto le tribolazioni, e poi mi abbandonerò con fede e amore nel Cuore divino di Gesù affinché Lui faccia in me quello che vuole.

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Ventiquattresimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, offeso per i peccati degli uomini”

sc24Ascoltiamo ciò che ha vissuto Madre Carmela nel 1903:

Nel tempo dell’orazione continuai in tali sofferenze morali e fisiche da non avere la forza per alcuna cosa. Andai a comunicarmi in questo stato così doloroso pel mio spirito. Appena ricevuta quell’Ostia santa e divina, Gesù fattosi a me, con parole d’indicibile amore, così mi diceva: “Sono costretto a venire un’altra volta sulla terra e sostenere di cuore tutte le pene e dolori, sino all’ignominiosa morte di croce per mezzo dell’anima tua. Ti rifiutereste tu a quest’onore a cui l’amor mio vorrebbe sollevarti, eleggendoti a inseparabile compagna dei miei dolori? Entra un po’ nei più intimi segreti del Cuor mio. (Scritti della Fondatrice, Vol. II, p. 233)

Da questo bellissimo testimonio, possiamo riflettere:

  1. È nell’orazione, soprattutto nell’Eucaristia celebrata e ricevuta con vera devozione, che Madre Carmela ha le su esperienze più intime e forti con il Signore.
  2. Il Signore, quando trova un cuore amante e disponibile come il suo, l’associa alla sua passione, per continuare l’opera di redenzione per i peccati dell’umanità.
  3. Rifiuteremo noi di essere compagni dei dolori del Cuore di Cristo? O, come Madre Carmela, ci offriremo generosamente a continuare l’opera di redenzione?

Oggi, vivendo con tutto il cuore i miei momenti di preghiera, soprattutto la S. Messa, mi offrirò generosamente al Signore, per continuare nella Chiesa, l’opera di redenzione compiuta da Cristo

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Ventitreesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù e il mistero dell’incarnazione”

Ascoltiamo una relazione spirituale che fa la Venerabile al suo direttore:

sc23Mi mostrò il suo Cuore divino nell’atto della sua prima comparsa nel mondo, cioè nell’atto della sua nascita sulla terra e così mi diceva: “Figlia diletta dell’amor mio, entra nei più segreti ed intimi penetrali del Cuor mio, ivi contempla come al primo mio apparire nel mondo dalle tenebre interiori in cui ero stato per nove mesi nel seno della purissima ed immacolata mia Madre, passai alle tenebre esteriori del peccato nel quale era infetto tutto il genere umano. Di qui quella dura morte di croce che compì l’opera della redenzione e di salvezza. (Scritti della Fondatrice, Vol. IV, p. 137)

Ecco che Madre Carmela ci aiuta a contemplare il mistero dell’incarnazione da un’altra angolatura:

  1. Lei contempla il Sacro Cuore di Gesù durante il tempo della sua gestazione, come quello stato di tenebra interiore, in cui il Verbo Eterno e Infinito del Padre si è racchiuso.
  2. Contempla pure, la sua venuta sulla terra, come contrasto tra la tenebra del peccato che avvolgeva l’umanità prima della redenzione e la sua luce indicibile che portava come Verbo Incarnato.
  3. Il suo cammino sulla terra, arriva al culmine nella croce per la salvezza dell’umanità.

Oggi anch’io contemplerò il grande mistero dell’incarnazione del Verbo, i sentimenti del suo sacratissimo Cuore e l’opera della salvezza da lui compiuta.

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Ventiduesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, soggetto del nostro apostolato”sc22

Ad una sua figlia Madre Carmela scrive queste semplici, ma profonde parole:

Ecco il tuo Gesù, il tuo amore, il tuo tutto. Entra nel suo Cuore Divino, nasconditi dentro quella piaga divina, fa di tutto perché tante anime per tuo mezzo giungano pure ad abitarvi per vivere solo di Lui, con lui, per tutto il tempo della loro vita. Prega per me. (Scritti della Fondatrice, Vol. IV, p. 181)

Da queste sentite parole, possiamo cogliere per riflettere noi:

  1. Veramente Gesù è il centro del cuore non solo di Madre Carmela, ma anche delle sue figlie, lei vuole che tutti lo amino come lei.
  2. Nella misura che staremo inserti nel suo Divin Cuore, nella sua piaga divina, potremo essere riflesso del suo amore affinché molti si aprano alla grazia.

Oggi chiederò la grazia di vivere solo per Gesù, di dimorare nel Suor Cuore Santissimo e di essere strumento della sua grazia per quelli che mi circondano.

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Ventunesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, pegno d’alleanza d’amore”

La Venerabile, Madre Carmela Prestigiacomo, così scriveva nel 1901 al suo direttore spirituale:

Oggi Gesù, attraendomi a sc21sé colla forza irresistibile del suo amore, dopo aver versato nel mio cuore tutte le amarezze, dolori, ambasce e desolazioni le più terribili, mi unì in modo tutto soprannaturale e divino al suo Cuore Adorabile, e con una dolcezza tutta ineffabile, mi disse: “Come io verso nel tuo cuore tutta la piena delle mie amarezze, dell’agonia, della morte; così pure versa nel mio tutta la gravezza del tuo patire, della mortale agonia che strazia continuamente l’anima tua alla vista di un Dio amante, sì grandemente oltraggiato e vilipeso; sarà ciò dolce conforto all’affannato mio cuore, e un novello pegno di eterna alleanza coll’infinito amor mio che è tanto spregiato. Ti ho scelto a compagna dei miei dolori, ne sentirai tutta la gravezza e l’intensità, il tuo cuore sarà sempre il teatro dell’amore e del dolore; nel dolore l’anima tua troverà l’amore e viceversa”. (Scritti della Fondatrice, Vol. II, pp. 78-79)

Cosa vuol dire Madre Carmela con questo?

  1. Madre Carmela sente la presenza irresistibile di Dio, anche dopo di sperimentare tanto dolore nel suo essere, e l’unione che prova con il Cuore adorabile di Gesù è tale che lei sente tutto l’amore insieme al patire.
  2. Gesù non le nasconde che le sofferenze sono permissione divina per poter riparare, risarcire l’amore vilipeso di Dio per i peccati commessi.
  3. Il Signore invita Madre Carmela a versare anche nel suo Cuore Adorabile le sue tribolazioni, come pegno d’eterna alleanza con l’infinito suo amore.

Oggi riceverò con fede e amore tutti i dolori che vivrò durante la giornata e li offrirò al Sacro Cuore di Gesù, in questo teatro di dolore e amore che si sostengono a vicenda.

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Ventesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, sede della giustizia, santità e misericordia divina”

Madre Carmela scrive al suo confessore, aiutandolo in un momento di prova, e gli manifesta ciò che il Signore le ha fatto sentire:

sc20L’Amante Signore così mi diceva (parlava sempre della p.v.): “Perché egli sia veramente giusto al mio divino Cospetto, qual figliuolo carissimo del mio Cuore, fa d’uopo che sia purificato con l’occhio della mia Giustizia e Santità, però la mia misericordia, la mia benignità, la mia dolcezza, il mio amore infinito, temperano di molto il rigore della mia divina Giustizia. Il mio occhio vigile è rivolto sempre su di lui, ne guida i suoi passi, ne sorregge la vita, illumina le sue potenze, dirige i suoi sentimenti, santifica le tendenze del suo cuore, ne frena i suoi movimenti e indirizza il suo spirito per il sentiero dell’eternità. Egli, qual servo fedele, e figlio dolcissimo del mio Cuore, tenga a me rivolti gli occhi del suo cuore, tutto si abbandoni nelle mani della mia divina carità”. (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 233)

Queste parole possono essere rivolte a noi oggi:

  1. È necessario passare per la prova perché ci rendiamo degni della giustizia e santità di Dio. La sua giustizia non è gravosa, ma è il sommo bene nell’Essere divino e siamo chiamati a somigliarci sempre più a Lui.
  2. Sempre la giustizia di Dio va accompagnata dalla sua misericordia, la sua benignità, la sua dolcezza e il suo amore infinito; questo fa sì che possiamo vivere la prova con più forza.
  3. Il Cuore dolcissimo di Gesù ci ama di un amore personalizzato, unico, segue e guida ciascuno in modo che tutti raggiungiamo la meta desiderata, solo dobbiamo abbandonarci a Lui.

Oggi proverò a scorgere, nelle prove che vivo, la mano divina del Signore, che mi regge e mi trasforma secondo i sentimenti del suo Cuore.

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Diciannovesimo giorno:

 “Il Sacro Cuore di Gesù, asilo sicuro nella desolazione”

Ecco una pagina di Madre Carmela dove emerge la sua piccolezza e la grandezza della sua fede e del suo amore: 

sc19L’amor di Gesù sia il nostro cibo soprannaturale che ci alimenti e nutra quotidianamente, ed ogni nostro pensiero, parola e azione siano intinte ed inzuppati del suo preziosissimo amore.

Non può assolutamente comprendere quanto bisogno io sperimento in questi tempi di essere consigliata, diretta, confortata; ne sento un bisogno così potente che spesso anche verso qualche lacrima ai piedi di Gesù, affidandomi tutta a Lui, ed abbandonandomi interamente nelle braccia della sua amorosa Provvidenza, colla piena fiducia che verrà Egli stesso in soccorso della povera anima mia, allorquando la voce del mio dolore, soffocata da gemiti e sospiri, si farà sensibile al suo Cuore. Creda pure, o Padre mio, se da un lato Gesù è con me colle ineffabili finezze dell’amor suo, colle sue dolcezze, coi suoi favori, colle sue grazie divine, dall’altro lato non mancano mai le più terribili tribolazioni. (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 265)

Dall’esperienza della Serva di Dio possiamo raccogliere l’insegnamento per noi:

  1. Anche Madre Carmela esperimenta, a volte assai forte, la desolazione dell’anima e ha bisogno di un sostegno anche umano, la parola del suo confessore.
  2. In quei momenti, lungi da scoraggiarsi o perdere la calma, lei ricorre al Signore, perché sa che toccherà il Cuore di Gesù.
  3. A volte si sperimentano momenti di grazia accompagnati da dolori morali o di altro tipo, ma l’importante è viverli come Madre Carmela, nella pace e l’abbandono totale nel Cuore di Gesù.

Oggi chiederò al Signore di saper vivere la prova con fede e amore, come Madre Carmela, e di poter gustare delle sue consolazioni con spirito di gratitudine.

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Diciottesimo giorno:

 “Il Sacro Cuore di Gesù è sempre con noi”

La Venerabile Madre Carmela sa incoraggiare, con fede, nei momenti di difficoltà: 

sc18Gesù è con lei, quindi riposi tranquillamente sul suo Cuore divino con piena e assoluta fiducia, dorma sulle sue paterne braccia, sicura che tra le braccia di Gesù tanto amante, l’anima sua comincerà con certezza e a gran passi a camminare per quella via che direttamente la condurrà a quel beato soggiorno, che non avrà mai fine.  (Scritti della Fondatrice, Vol. IV, p. 70-71)

Queste parole possono essere dirette a noi, oggi:

  1. Madre Carmela, parla con totale fiducia e piena certezza di questa verità, perciò incoraggia ancora oggi a fare come lei.
  2. A volte ci manca fede per credere che veramente Gesù è con noi, sempre! Proviamo a riposare sul suo Cuore divino in ogni momento della giornata.
  3. L’abbandono totale e confidente nel Cuore di Gesù ci farà camminare sicuri verso la vita eterna.

Oggi mi confronterò sulla mia fede e fiducia che ho verso Dio, e poi mi abbandonerò con tutto l’essere nel Cuore divino di Gesù.

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Diciassettesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, toglie ogni timore”

Ascoltiamo oggi, quello che scrive Madre Carmela al suo confessore, riguardo ad un’esperienza avuta nella preghiera: 

sc17Oggi nell’orazione Gesù mostrandosi a me tutto dolcezza e amore mi ha detto: “Dolcissima figlia del Cuor mio, di che temi tu? Non è stato versato tutto il mio sangue quale prezzo del tuo perdono?” E in ciò dire aspergeva con quel sangue divino che a gran copia usciva dall’aperto suo Costato, aggiungendo queste parole: “Questo mio sangue divino ti sia pegno di eterna salute, di amore infinito, di perpetua predilezione”. (Scritti della Fondatrice, Vol. IV, p. 53)

Da queste parole, possiamo trarre per il nostro insegnamento:

  1. Ogni timore sparisce alla presenza del Cuore di Gesù, che conforta e risana con il suo sangue quale prezzo del nostro perdono.
  2. È il sangue del costato aperto di Gesù che diventa per noi il pegno di sicura redenzione, di amore infinito de di perpetua predilezione, perché sparso, solo per amore, sulla croce, per noi.

Oggi mi soffermerò a meditare e contemplare il valore redentore del sangue del costato di Cristo

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Sedicesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, pieno di amore nell’Eucaristia”

Ancora una relazione di Madre Carmela al suo Direttore spirituale, in cui manifesta la sua unione con Gesù attraverso l’Eucaristia.

sc16Egli dunque, preso dal mio petto il mio cuore lo univa al suo in modo da formarne dei due uno solo, e così trasformato, o meglio divinizzato, lo rimetteva tosto dentro il mio petto, dicendomi: “La potenza dell’amore mio trae a sé il tuo cuore e tutto lo unisce, lo trasforma nello stesso mio Cuore, in modo da formare uno solo, una sola cosa, per vivere solamente della stessa mia vita, del medesimo mio Cuore, dello stesso mio amore. Venendo io in te nella Santa Comunione, tu vieni a Me, e ciò per potenza dell’amor mio, il quale unendomi a te col cibarti delle stesse mie carni divine, fa sì che ti renda una stessa cosa e sola cosa con Me, ti unisce, t’immedesima, ti trasforma, t’inabissa tutta in me, nel mio stesso Essere divino”. (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 257-258)

Riflettiamo insieme su questo testo:

  1. Ancora una volta, è nell’Eucaristia, mentre fa la sua comunione, che Madre Carmela ha un’esperienza forte con il Cuore di Gesù.
  2. Quest’esperienza si manifesta nell’unione intima dei cuori di Gesù e di Madre Carmela, al punto che lei sente lo stesso suo amore.
  3. Nel prendere la sua Carne nella Santa Comunione, la Serva di Dio, s’immedesima, si trasforma e s’inabissa nello stesso Essere Divino.

Oggi chiederò al Signore la grazia vivere il momento della Santa Comunione come un’occasione speciale per esperimentare l’unione del cuore con quello del Cuore Divino di Gesù.

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Quindicesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, colui a chi si ricorre nella prova”

Oggi vi offriamo una lettera della Venerabile ad una sua figlia in crisi:

sc15La benedizione del Signore e la sua pace divina discendano copiosamente nell’anima tua e le ridonino la calma, la tranquillità, riempiendola di santo e divino amore.

Ho letto la tua letterina e resto pienamente intesa di tutto quanto mi dici, stai tranquilla in tutto, riposa umilmente nella santa obbedienza e sotto lo sguardo di Dio, anzi sul suo Cuore divino e non temere di nulla.

Io vigilo e prego continuamente pei tuoi bisogni sull’anima tua; nelle tue perplessità, nei tuoi timori e dubbi e in generale in tutti i tuoi bisogni, rimetti tutto a me e dì con fede al Signore: “Dio mio, voglio solo la Vostra Volontà”. E lì riposa tranquilla, non preoccupandoti più di nulla. (Scritti della Fondatrice, Vol. III, p.233).

Cosa può dire a noi questa lettera di Madre Carmela oggi?

  1. Nei momenti di scoraggiamento, perplessità, prova, il miglior modo di resistere è sincerarci con chi è già avanti nel cammino spirituale, perché ci aiuti a vedere con più chiarezza e oggettività. Mai chiuderci e voler risolvere tutto da soli!
  2. La Madre si prende davvero a cuore questa sorella in crisi e le assicura la sua preghiera e la sua vicinanza, anzi, chiede alla sorella di rimettere tutto a lei, cioè si fa carico totalmente della crisi della sorella.
  3. Sa indirizzare la sorella a Dio solo, anzi, al suo Cuore, perché lì trovi pace e forza nella sua Volontà.

Oggi verificherò come vivo le mie prove: nell’umiltà di chi si confida e affida o nella solitudine che non vuole chiedere aiuto a nessuno? E Anche: Quando aiuto io agli altri, mi prendo a cuore le sue inquietudini, come Madre Carmela?

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Tredicesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, oceano immenso di amore e di dolcezza”

L’azione di Dio durante la preghiera, in Madre Carmela, è potentemente efficace:sc13

Nel punto stesso in cui mi sentii attrarre così veemente verso Dio, intesi queste parole: “Figlia mia carissima, abbandonati liberamente nelle braccia della mia Provvidenza, immergiti e riposati nell’oceano infinito del mio Cuore, ivi sarai rivestita di nuova grazia e virtù, che ti renderanno sempre più conforme a me, tuo modello e unico fine”. Nel sentir pronunziare queste parole il mio cuore sovrabbondò di dolcezza e di amore in modo straordinario. (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 132)

Ecco il frutto della preghiera di Madre Carmela che possiamo fare nostro:

  1. La Serva di Dio sente un attrazione così forte verso Dio che non può rimanere indifferente, si lascia trasportare dall’azione divina.
  2. Lei sente che il Signore le offre, quello che più desideriamo mentre siamo nel nostro camino sulla terra: stare abbandonati nelle braccia di Dio, riposando nell’immenso oceano del suo Cuore.
  3. L’azione di Dio in noi arreca un profondo amore e dolcezza straordinari.

Oggi, nella preghiera, cercherò di lasciare operare totalmente il Signore, in modo che lui possa attrarmi a Sé, nell’oceano immenso del suo Cuore.

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Dodicesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, unico oggetto del nostro amore”

Ecco che oggi la Venerabile Madre Carmela, ci condivide qualcosa di molto personale e che può aiutarci durante le nostre giornate:

sc12

Oggi verso le ore quattro p.m. me ne stavo, colla mente e il cuore rivolto sempre all’unico oggetto di tutto il mio amore, offrendo a Lui tutte le mie pene, i miei patimenti, la mia vita, la mia volontà, insomma tutta me stessa, implorando allo stesso tempo dal Cuore suo divino, tutte quelle grazie che si richiedono per far di me una Sua perfetta amante, una vittima degna di amore, infine una copia perfettissima di questo Divino Modello. (Scritti della Fondatrice, Vol. II, p. 79)

Riflettiamo insieme:

  1. Anche durante la giornata, non solo quando prega, Madre Carmela orienta il suo cuore all’unico oggetto del suo amore: Il Cuore del Verbo Incarnato.
  2. Il suo agire diventa una continua offerta di se stessa, chiedendo anche le grazie per essere una perfetta amante, vittima degna di amore e copia di Gesù.
  3. Nell’offerta, Madre Carmela, dona tutto, non solo le cose belle, ma anche i suoi patimenti, cioè niente lascia per sé, ormai tutto appartiene a Lui.

Oggi chiederò la grazia di avere, come unico oggetto del mio amore: il Sacro Cuore del Verbo Incarnato, cioè Gesù solo, e di offrirmi con generosità, per essere una copia perfetta di lui che si offerse al Padre per noi.

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Undicesimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù dona il suo Cuore a Madre Carmela”

In uno slancio d’amore totale, Madre Carmela Prestigiacomo, racconta al suo confessore un’esperienza spirituale molto forte:

Isc11o mi sento tutta rinnovata nello spirito, sento proprio di essere tutta di Gesù, di non vivere che solamente per lui e con lui; solo il suo amore regna nei miei sentimenti, solo il suo onore, la sua gloria è il mio interesse. Nel darmi questo nuovo cuore l’amabile Gesù così mi diceva: “Ti do un cuore simile al mio, anzi il mio cuore stesso; con questo cuore tu amerai me, con questo cuore tu vivrai vita d’amore; ti ho scelta a compagna dei miei dolori, da oggi innanzi ti assocerò alle mie pene, alle mie ambasce, alle mie tristezze, che continuamente soffro nel Sacramento del mio Amore, dove sono dalla maggior parte degli uomini dimenticato, oltraggiato, disprezzato. Condividerò con te tutte queste mie pene e tu solleverai col tuo amore il mio desolato Cuore e riparerai le altrui sconoscenze”. (Scritti della Fondatrice, Vol. III, pp. 48-49)

Cerchiamo di capire insieme, il senso di queste parole:

  1. Madre Carmela inizia dichiarando il suo stato spirituale e psicologico: ella vive solo per Gesù e con Gesù, la sua gloria è l’unico suo interesse, cioè, è arrivata a dimenticare se stessa per dare spazio totale a Dio. Questo ci fa ricordare quanto diceva San Paolo: “non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”.
  2. Lo stato in cui vive la Serva di Dio è possibile grazie a che il Signore le ha donato un cuore nuovo, anzi il suo stesso cuore, ecco la grandezza di Dio che si abbassa fino alle creature e ci trasforma in Lui.
  3. L’unione dei cuori porterà Madre Carmela ad essere compagna anche nella sofferenza, non perché Gesù Cristo possa soffrire ancora, ma nel senso paolino di completare nella sua carne ciò che manca ai patimenti di Cristo a causa dei peccati degli uomini, specialmente nel Sacramento dell’Eucaristia.

Oggi chiederò al Signore di darmi un cuore simile al suo, per non vivere più per noi stessi, ma per lui solo, ed avere il coraggio di essere pronto a riparare tutte le offese che soffre specialmente nel Sacramento dell’Amore.

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Decimo giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, unico fine dell’anima”

La Venerabile, Madre Carmela, scrive ad una sua figlia spirituale incoraggiandola e mostrandole il Cuore di Cristo come unico fine della sua vita:

sc10Tieni sempre fisso lo sguardo in Dio e opera sempre secondo il suo divino beneplacito. Tieniti sempre stretta a Gesù ed Egli sarà il tuo consolatore, il tuo amico fedele, il tuo consigliere, il tuo divino amante, il tuo tutto, la tua vita.

Coraggio e avanti, sempre avanti, senza voltarti mai indietro. Segui Gesù colla croce sulle spalle, amalo molto e nel suo amore troverai la forza per qualunque sacrificio.

Ti benedico e ti lascio dentro quel Cuore Divino. (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 14)

Questa lettera serve ancora oggi per noi:

  1. La fede mi deve portare a non avere altro scopo nella mia vita che Dio solo, e ad agire solo per far piacere a Lui.
  2. Stando uniti a lui, lui sarà tutto per noi: il nostro consolatore, il nostro amico fedele, il nostro consigliere, il nostro amante divino.
  3. L’unione con Gesù ci deve portare a guardare sempre verso il futuro, senza volgere lo sguardo indietro, o quello che è peggio, senza ritornare sui nostri passi mai. Riusciremo a mantenerci sempre fedeli solo nel suo amore e uniti alla sua croce.

Oggi, mi offrirò con tutto il cuore al Signore perché sia lui l’unico centro e fine della mia vita, e gli chiederò di donarmi quelle grazie per mantenermi fedele per sempre.

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Nono giorno:

Il Sacro Cuore di Gesù, un giardino di grazie per i suoi eletti”

Oggi la Venerabile ci fa dono di un messaggio ricevuto dal Sacro Cuore di Gesù, per tutti coloro che lui ha scelto:

sc9In questo punto Gesù, tutto amabile e pieno di bontà, mi diceva: “Figlia dolcissima, ecco che già ti ho mostrato come il mio Cuore sia il deliozissimo giardino dei miei eletti, ancora viatori, lo tengo sempre a loro disposizione, potranno ivi continuamente deliziarsi con pieno godimento del loro spirito, a mio onore e gloria, e a soddisfazione del mio Adorabile Cuor. L’amore è quella chiave misteriosa che apre il ricco cancello di questo mistico giardino, l’amore è quella chiave misteriosa che apre i più segreti nascondigli del mio Cuore, e v’introduce le anime di me amanti a trattar meco colla maggior dimestichezza sugl’interessi della gloria del mio divin Padre e bearsi e godere le più dolci delizie dell’amor mio, e vivere in un Paradiso di delizie e di dolcezze, e ad essere resi partecipi di tutti i più intimi segreti del mio Cuore. (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 223)

Di fronte a queste calde parole che Madre Carmela riceve, possiamo riflettere:

  1. Il Cuore di Gesù è sempre a nostra disposizione mentre camminiamo sulla terra, per riposare in Lui, come in un bellissimo giardino.
  2. Daremo più onore e gloria al Cuore di Gesù nella misura che usufruiremo delle sue grazie, e questo donerà a noi grande godimento spirituale.
  3. È l’amore l’unica chiave che apre la porta del rapporto più intimo con Dio e ci fa capire i suoi misteri.
  4. Stando uniti al Sacro Cuore di Gesù, godremo la beatitudine già qui sulla terra.

Oggi, nella mia preghiera, contemplerò il Cuore divino di Gesù quale giardino di abbondanti grazie per me, che sono ancora pellegrino sulla terra, e chiederò la grazia di avere un amore grande come il suo.

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Ottavo giorno:

Il Sacro Cuore di Gesù dona le sue grazie a chi generosamente si dà a lui”

Madre Carmela Prestigiacomo nella Santa Comunione, vive un’esperienza forte di Dio e su se stessa, questo la porta ad innalzare a Dio la sua preghiera:

sc8Oggi nel comunicarmi concepii più del solito sentimenti di umiltà, vidi con più chiarezza il mio nulla, la mia miseria, la mia in corrispondenza, i miei difetti, le mie imperfezioni, mi umiliai profondamente al Cospetto di Dio, e col cuore trafitto dal dolore dissi all’Amoroso Gesù: “E come, o Gesù mio, abbassarti tanto da venire in me, che tanto abominevole sono agli occhi tuoi? E non solo mi doni tutto te stesso in cibo e bevanda, ma ancora dispensi a me tutti i tuoi favori, i tuoi doni, le tue grazie, il tuo amore, a me che sono la creatura più vile ed ingrata ai tuoi benefici, alle tue grazie?” E Gesù, a sua volta, tutta bontà e misericordia mi rispose in questi accenti: “Tu ti sei data tutta a me senza riserva, ed io dal canto mio mi sono fatto tutto tuo, coi miei doni, colle mie grazie, coi miei carismi. Vivi di me stesso e propaga il mio amore”. (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 139)

Riflettiamo con Madre Carmela:

  1. Nella Santa Comunione non solo contempliamo la grandezza misericordiosa di Dio, ma anche la nostra verità più profonda, la nostra nullità di fronte al suo grande mistero.
  2. Il Signore non solo si dà tutto a noi nell’Eucaristia, lo fa anche con i suoi doni e favori. Come non riconoscere la sua divina provvidenza in questo!
  3. Gesù, che è tutta bontà e misericordia, gradisce l’offerta generosa di noi stessi e ci chiede ancora di propagare il suo amore e continuare a vivere di lui.

Oggi, nella preghiera, rammenterò tutti i doni e favori che il Signore continuamente mi dà e mi offrirò generosamente a lui, affinché il regno del suo divino amore si stabilisca in tutto il mondo.

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Settimo giorno:

Il Sacro Cuore di Gesù, sede del nostro perpetuo amore”

La Venerabile Madre Carmela Prestigiacomo è stata una vera madre spirituale per le sue figlie, le suore a lei affidate. In una lettera ad una di esse lei scrive tra altre cose:

Isc7n quanto a tutto il resto abbandonati pienamente a Gesù e al suo santo amore, vivi secondo i dettami di quest’amore divino, adorna l’anima tua delle sante virtù e procura di raggiungere quella santità a cui Gesù ti ha chiamata. Sia questo tuo studio continuo, dar piacere a Gesù e vivere della sua Volontà, non avendo altro desiderio che di compiere giorno per giorno questa sua Volontà. … Concludo esortandoti ad un’intera tranquillità e ad un riposo quieto, dolce e soave nella Volontà di Dio. Spesso ti benedico come desideri e prego per te, prega anche tu per me, mentre benedicendoti di cuore, ti abbraccio nel Cuore Santissimo di Gesù. (Scritti della Fondatrice, Vol. IV, pp. 92-93)

Prendendo le parole di Madre Carmela, oggi possiamo riflettere così:

  1. Non c’è miglior modo d’impostare la propria vita che vivendo secondo i dettami dell’amore divino, cioè nella Volontà di Dio.
  2. La Volontà di Dio è arrivare a quello stato di santità che ci ha chiamato, non come una vittoria nostra, ma come assimilazione al Cuore di Gesù.
  3. La santità si va forgiando dando piacere a Gesù, vivendo della sua Volontà e delle sante virtù.
  4. Non ci inquietiamo per nulla che possa disturbarci, ma nella quiete dello spirito, riposiamo continuamente nel Cuore del nostro Dio amato.

Oggi cercheremo di fare un atto di profondo amore verso il Cuore Sacratissimo di Gesù, aprendoci al suo amore e lasciandoci amare da Lui.

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Sesto giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù ci spinge ad immolarci come Lui”

Madre Carmela non lascia mai di incoraggiare e orientare anche chi l’aiuta nel suo cammino spirituale, e le sue parole sembrano attualissime anch’oggi per chiunque sia consacrato:

sc6Si rammenti che il voto d’ubbidienza giurato al cospetto di Dio non è stato altro che l’ara di amore e di dolore, su cui sarà continuamente immolato il suo spirito nel fuoco della tribolazione, quale vittima destinata a dare a Dio quella lode che Gli è dovuta in riparazione di tante offese che riceve dalla maggior parte degli uomini, e specialmente dalle anime a Lui consacrate. Con tutta generosità e amore dunque si stenda sulla croce, si attacchi su di essa, giacché la croce lo unirà lo stringerà fortemente, intimamente a Dio e lo farà vivere della stesa sua vita. La croce sarà il letto del suo riposo, la vita del suo spirito, il punto d’unione tra Dio e l’anima sua … Stia fermo e contento dove Dio l’ha chiamato, Dio stesso saprà guidare l’anima sua in questi sentieri aspri e difficili, in cui ha disposto che cammini e si avanzi per arrivare a quella meta, che ha stabilito negli eterni suoi consigli. (Scritti della Fondatrice, Vol. III, p. 134)

Queste parole si fanno vita in noi:

  1. Dobbiamo ricordare sempre che il voto di obbedienza va unito all’immolazione di noi stessi nel fuoco della tribolazione, cioè di ogni prova.
  2. Seguendo l’esempio di Gesù, siamo vittime che rendiamo lode a Dio con la nostra vita e ripariamo i peccati dell’umanità, soprattutto dei consacrati che oggi vivono lontani di Dio e nel peccato.
  3. L’unico modo per vivere il nostro stato vittimale con Gesù Vittima, è quello di attaccarci fortemente alla sua Croce, perché grazie alla morte redentrice di Gesù, è diventata il punto di unione tra Dio e noi.
  4. La nostra pace e serenità la vivremo solo là dove Dio, e l’obbedienza ci hanno portato, anche a costo della sofferenza, ma stando fermi nel nostro posto saremo sicuri che camminiamo verso la meta eterna.

Oggi riprenderò questo scritto della Serva di Dio e, nella preghiera personale, verificherò il mio voto di obbedienza e farò anch’io il mio atto di oblazione al Dio dell’amore in riparazione dei peccati di tutti gli uomini, specialmente dei consacrati.

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Quinto giorno: Primo Venerdì del Mese

Il Sacro Cuore di Gesù ama chi è umile, prega ed ha fiducia in Lui”

La Serva di Dio incoraggia chi è nella prova e gli dà gli strumenti per poter far fronte al male, per riposare solo tra le braccia di Gesù:

sc5Non dia assolutamente retta a tutti questi timori e tentazioni che vengono a disturbare il suo spirito; disprezzi tutto addirittura e riposi tranquilla tra le braccia di Gesù. Di tutto la rassicuro pienamente in nome di Dio. È il momento della battaglia interna ed esterna: le sue armi siano l’umiltà, la preghiera e la fiducia in Dio. Con tali armi i nemici saranno sconfitti addirittura, come sono stati già sconfitti le tante volte. Gesù l’assiste e l’assisterà in modo speciale, me l’ha promesso. (Scritti della Fondatrice, Vol. III, p.135)

Dalle parole che Madre Carmela scrive al suo confessore, possiamo trarre profitto per la nostra vita spirituale:

  1. Il modo migliore per allontanare ogni timore e tentazione è slanciarci tra le braccia di Gesù, nel suo Cuore dolcissimo troveremo la forza per tutto.
  2. Nella nostra lotta sia spirituale che fisica e morale, le nostre armi sono nient’altro che l’umiltà, la preghiera e la fiducia in Dio!
  3. Gesù ha promesso di essere con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo, quindi, cosa temere? Lui ci assiste e ci assisterà in ogni momento, specialmente quando siamo nella prova.

Oggi siamo chiamati a guardare con più fiducia la nostra lotta quotidiana, facendo un atto di affidamento sincero nel Signore, chiedendo a Lui il dono dell’umiltà e di preghiera per resistere ogni tentazione e timore.

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Quarto giorno:

“Il Sacro Cuore di Gesù, rugiada feconda di vita nuova”

Durante la novena di Pentecoste, la Serva di Dio, Madre Carmela, ebbe una visione che riferisce al suo padre spirituale, nella quale contemplava l’azione tutta feconda del Cuore di Cristo:

sc4Un altro giorno della novena Gesù mi mostrò il suo Cuore quale cielo limpidissimo di eterna vita, dove splendevano innumerevoli stelle, che erano le anime dei beati, e da quel cielo purissimo vidi partirsi una bianchissima e trasparente nuvoletta, che arrivava a mezz’aria, si scioglieva in freschissima e brillante rugiada e tutta cadeva sull’anima mia e su molte anime a Lui care, lasciando su quelle anime come gocce di acqua congelate, e propriamente come suol fare la brina sulla terra e sulle piante. (Scritti dalla Fondatrice, Vol. I, p. 117)

Riflettiamo insieme:

  1. L’immagine che usa Madre Carmela, sul Cuore di Cristo qual cielo limpidissimo, fa aprire gli orizzonti e contemplare la grandezza di Dio, e godere perché in quel Cuore ci sono tutte le anime redente, come stelle brillanti nel cielo.
  2. Quella nuvoletta, quale azione dello Spirito Santo, scende come rugiada che dà vita sulla terra.
  3. Le persone che ricevono la grazia dello Spirito per mezzo del Cuore di Cristo, sono come la natura che riceve la rugiada mattutina e si rinnova continuamente.

Oggi gusterò e benedirò l’azione ricreatrice di Dio sulla natura e sulle sue creature, e chiederò la grazia di lasciarmi “bagnare” dalla sua grazia.

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Terzo giorno:

Il Sacro Cuore di Gesù, unico sollievo nella nostra sofferenza”

La serva di Dio, Madre Carmela, è sensibile alla sofferenza interiore del suo Padre spirituale, e pregando per lui, riceve la conferma che il Signore non lo lascia mai solo nelle sue tribolazioni:

sc3Poi nella Santa Comunione e pregando di nuovo per la P.V. Gesù, tanto buono, me la mostrava di nuovo in atto di prenderla per mano e accostarla al suo Divin Cuore e mi diceva: “Io sono il suo sollievo, il suo conforto, la sua forza, la sua vita”. E nell’accostarla a Sé, la introduceva tutta nel suo Cuore, dicendole: “Ecco il luogo del tuo riposo pel tempo e per l’eternità” (Scritti della Fondatrice, Vol. II, P. 4).

Dalle parole a P. Nardelli, possiamo riflettere per noi stessi:

  1. È nella Santa Comunione che il Signore ci ascolta e si manifesta ogni volta che la riceviamo con vero spirito di fede, speranza e profondo amore.
  2. La nostra preghiera non può restare solo nell’ambito personale, ma allargarsi alle necessità dei nostri fratelli, del mondo intero.
  3. Anche noi nel dolore, la tribolazione, la stanchezza, la depressione … abbiamo la certezza che Gesù ci tiene per mano e ci accosta al suo Cuore amoroso per darci nuova forza.
  4. Crediamo fermamente che nel Cuore di Gesù troviamo il nostro riposo ora e sempre!
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Secondo Giorno:

Il Sacro Cuore di Gesù ci rinforza con il suo amore”

Sentiamo quanto oggi ci dice la Serva di Dio, in una sua relazione al P. Spirituale, del 13 agosto 1901, nella quale racconta come il Signore nell’orazione le ha concesso la grazia della consolazione spirituale, fisica e morale:

sc2Oggi nell’orazione e propriamente nel tempo in cui mi preparavo per ricevere Gesù Sacramentato, mi sentivo molto stanca e abbattuta pel gran patire fisico e morale avuto sino allora. Con tutta semplicità e pieno abbandono nell’adorabile Volontà Divina, dissi più col cuore che con le labbra: “Gesù, sono stanca, se Tu non vieni in aiuto della tua umile serva, resterà schiacciata sotto il duro peso della tua Croce”.

Gesù allora ebbe pietà della mia debolezza e avvicinatosi, o per meglio dire inchinatosi sino a me, mi abbracciò e strinse al suo Cuore, facendomi riposare alquanto col poggiare il mio capo sopra il suo Adorabile peto. Questo riposo mi diè nuova vita, nuove forze, nuovo vigore, nuovo spirito. (Scritti della Fondatrice Vol. II, pp. 81-82)

Alla luce di quanto Madre Carmela scrive, possiamo riflettere:

  1. Lei, come ogni persona, sente il peso e la stanchezza che a volte impediscono di pregare bene, e di stare con tutta se stessa davanti al Signore.
  2. Lei non si scoraggia per questo motivo, ma chiede aiuto al Cuore Divino di Gesù per rinvigorirsi nel corpo e nello spirito.
  3. La sua preghiera è semplice e schieta, il Signore viene incontro ai suoi bisogni con più grazie di quelle che lei stessa aveva chiesto.
  4. È nella contemplazione che Gesù le fa sentire questa vicinanza così intima al suo Cuore Santissimo.

Chiediamo, in questa giornata, di saper ricorrere sempre al Signore e di accogliere il dono del suo amore misericordioso, che si manifesta anche di maniera molto diversa a quello che vogliamo o immaginiamo.

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Primo Giorno:

Il Sacro Cuore di Gesù ci spinge ad amarlo come Egli ci ama”

In una sua Lettera del 21/10/1900, la Serva di Dio Madre Carmela Prestigiacomo, scrive al suo padre spirituale con delle calde parole. Da lei impariamo lo slancio del cuore, il suo amore e il modo come ricorre a Gesù Sacramentato per trovare ogni forza, ecco il testo:

sc1Padre mio, mi aiuti, per carità, ad amare il mio Dio; sento tanto bisogno di amarlo svisceratamente, ma non so amarlo. Vedo che Dio non è amato, e più sento il bisogno di amarlo io per tutti, ma non so proprio farlo come si dovrebbe, e piango e gemo ai piedi del suo Tabernacolo; sento anche il bisogno di patire tutto per lui, che tanto per me e per tutti ha sofferto; insomma, sento grande questo bisogno di amare e di patire qualunque tormento, qualunque cosa per Gesù, per l’amor suo solamente, perché tutti l’amassero, l’onorassero, lo glorificassero, in una parola, perché fosse rinnovato tutto il genere umano. (Scritti della Fondatrice, Vol. I, p. 184)

Da questo paragrafo saltano fuori alcuni punti che ci possono aiutare a riflettere:

  1. Madre Carmela mossa d’amore per Dio, chiede aiuto a chi può indirizzarla meglio a vivere un’esperienza più intima con il suo Signore.
  2. Il costatare che Dio non è amato, la muove a voler amarlo per tutti, è un amore generoso, oblativo, decentrato da se stessa.
  3. L’amore va accompagnato al patire, perché il Sacro Cuore di Gesù ha sofferto per dimostrare come arriva il suo amore sino alla fine, e alla morte di croce.
  4. L’amore spinge a desiderare il rinnovamento di tutta l’umanità, e lei si offre per questo.

Chiediamo in questa giornata la grazia di offrirci generosamente al Cuore Santissimo di Gesù, perché lui ci rinnovi e ci dia la forza per amare e soffrire come lui e Madre Carmela.