Il dono di Suor Celina Guido

Il dono di Suor Celina Guido

Vieni sposa di Cristo, ricevi la corona che da sempre ti è stata preparata

Ieri, 20 novembre 2020, la nostra carissima Suor Celina Guido è partita alla casa del Padre dopo 80 anni di consacrazione religiosa e 100 di vita, compiuti nello scorso 7 ottobre.

Il covid19 ha preso un’altra vittima, ma noi abbiamo guadagnato un’altra santa in cielo, Suor Celina è stata un dono grande per la nostra famiglia religiosa, per le comunità dove è stata, l’ultima Cerisano dove ha celebrato, anche con la visita del Vescovo Mons. Nolè e il Sindaco Lucio di Gioia , amici e consorelle, il suo 100° compleanno.

Ecco alcune testimonianze che “a caldo” ci sono arrivate:

Dopo una vita vissuta nella fedeltà, l’abbraccio eterno con lo Sposo.

La mia anima esulta e gioisce nel Signore, perché nel cammino della mia vita ho incontrato suor Maria Celina, al secolo Rosaria Guido.

Religiosa dell’Istituto Sacro Cuore del Verbo Incarnato ha vissuto la sua missione di consacrata, per lunghissimi anni, nella casa di Cerisano nel silenzio operoso e nell’umile nascondimento.

Grazie suor Celina per la tua grande fede intessuta di speranza e gioia. Grazie per il tuo grande amore e la dedizione riservate alle bambine, ragazze e giovani ospiti della famiglia di Madre Carmela. Sei stata madre, sorella, amica capace di accettare pregi, condividere gioie e sofferenze, di far battere il tuo cuore al ritmo di quello delle giovani a te affidate.

Grazie per la tua preghiera incessante, intessuta di parola di Dio, di un grande amore alla Vergine Maria e da un sereno abbandono.

Grazie per la tua presenza libera e liberante, per il tuo sorriso, per il tuo disinteresse verso il successo ed il primo posto per far felici gli altri. Cara suor Celina rimarrai come una goccia di rugiada su una foglia del deserto. Rimarrai nel cuore di tutti noi perché hai seminato solo Amore.

Arrivederci in Dio suor Celina. Carmelo da Cerisano

E così, in un piovigginoso pomeriggio di novembre, apprendiamo che la cara e dolce Suor Celina ha lasciato questo mondo terreno per far ritorno alla Casa del Padre. Allo scoccare dei suoi magnifici 100 anni, una dura prova le si è presentata dinanzi. Con fede e senza mai abbandonare quel dolce e discreto sorriso che la contraddistingueva, si è preparata all’incontro con il Padre Celeste. Suor Celina lascia nel cuore di ognuno di noi un esempio luminoso di bontà, di preghiera, di sacrificio, di dedizione, di obbedienza.

La raccomandiamo con affetto sincero al Signore e preghiamo affinché l’accolga nel gaudio della sua dimora eterna.

A tutte le Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato esprimiamo le nostre più sentite condoglianze.

Confraternita del Rosario, Cerisano

Lascia la nostra comunità una grande donna… Con la sua preghiera silenziosa ed umile è riuscita a stare accanto a tutti noi. La sua unica preoccupazione era che tutti avessero ciò che i loro cuori desideravano. Grande fortuna per chi ti ha incontrata ed ha avuto l’onore di tenere le mani strette nelle tue. Questo il tuo consueto saluto per tutti, stendere le tue mani per accoglierci e illuminarci con i tuoi occhi che trasmettevano il Vero amore di Dio.

Grazie per aver testimoniato nella nostra comunità la Fede in Dio, grazie per i tuoi sorrisi. Siamo certi che ora, di fianco al tuo Sposo, sarai ancora più splendente e da lì continuerai a pregare per noi. Arrivederci in Dio Suor Celina.

A piene mani

A piene mani

Ayutla, 03/04/2020

La Pandemia che da alcuni mesi si è diffusa in tutti i paesi della terra, con le sue conseguenze visibili agli occhi di tutti, ha raggiunto anche il nostro caro Messico.

Questa nuova realtà ha investito anche la vita della nostra comunità e ha toccato il cuore di ognuna di noi.

Noi, suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato, pienamente inserite nella vita della Chiesa e, nello specifico, nella vita parrocchiale di Ayutla, abbiamo aiutato, con gioia e disponibilità, a preparare e distribuire circa mille dispense alle famiglie più bisognose del nostro municipio.

Il Signore che ci ha permesso di vivere e unire un’esperienza di vita e di luce a tante notizie di morte e ombre oscure, sia per sempre benedetto e amato in ogni angolo della Terra.

In questa Quaresima 2020, tempo forte e di purificazione, abbiamo intensificato la preghiera di domanda, d’intercessione e di lode, abbiamo fatto esperienza della nostra creaturalità con le sue vulnerabilità e potenzialità e sperimentato la libertà di dover scegliere, ogni giorno, quale posizione assumere di fronte a questa crisi sanitaria mondiale.

La nostra Famiglia religiosa è ricca di luminosi esempi di suore che hanno dato la vita per gli altri. Una fra tutte la nostra amata fondatrice, Madre Carmela Prestigiacomo; lei che con i suoi gesti e le sue parole ha seminato tanto bene nella vita di numerosi bambini, uomini e donne del suo tempo.

Madre Carmela sapeva guardare ogni situazione e persona con gli occhi e il cuore di Dio.

La fondatrice, per mezzo delle opere di misericordia, regalava a tutti il “Sommo Bene” come soleva chiamarlo nei suoi scritti.

Madre Carmela contemplava nell’azione concreta la riconnessione dell’uomo con il vero volto misericordioso di Dio Padre. Lei viveva sempre unita a Gesù, al Sacro Cuore e tutto, proprio tutto, lo viveva a partire da questa presenza. Non era mai sola, mai.

Noi crediamo che Signore continua a incarnarsi nella vita delle persone che in questo momento lottano, soffrono e danno la vita. Noi che abbiamo la grazia di avvicinare tante famiglie bisognose, fisicamente, telefonicamente e via internet, preghiamo insieme a tutta la Chiesa, perché anche loro, attraverso un bene concreto, possano scoprire e contemplare a Gesù, Sommo Bene, vivo e presente accanto a loro.

Il bene è una decisione di ogni giorno. Il bene è come un boomerang che ritorna sempre indietro… a piene mani.

Suor Anna Lenti

Una vita donata a Dio

Una vita donata a Dio

Testimonianza di Madre Maria Pierina Guido

20170201_082543[1]Avevo appena 7 anni quando ho conosciuto le nostre prime suore venute a Cosenza: Suor Dorotea e Suor Maria Cristina, le quali accoglievano nella loro casetta i bambini per prepararli a ricevere il Sacramento dell’Eucaristia. Io le frequentai subito perché dovevo fare la Prima Comunione. Difatti fui presto preparata ed accompagnata, con numerosissime bambine all’Altare per ricevere Gesù, al Quale anelavo tantissimo. Mi aveva colpito il cuore la loro dedizione, bontà e tenerezza. La Ss.ma Eucaristia fu celebrata nella Chiesa del Santo Crocifisso alla Riforma. Ricevuto Gesù, sentii una fortissima emozione ed il cuore inondato di tanto amore di Gesù e mi sentii sussurrare nell’anima, con infinita dolcezza: «Devi essere tutta mia», dove e come le suore che mi avevano preparato. Felicissima lo dissi a papà e mamma che volevo essere Suora, ne sorrisero commossi, mi abbracciarono dicendo: «Ancora sei piccola, devi crescere, essere buona e pregare».

Con l’andare degli anni la vocazione si faceva sempre più sentire. Frequentavo tutti i giorni le Suore e con loro mi sentivo felice. Loro ci stavano preparando con recite e canti per la venuta della Madre Fondatrice; con me frequentavano anche le mie sorelle e il mio fratellino Franco. Avevo allora 10 anni. Svelai il segreto a Suor Dorotea che volevo farmi Suora e lei mi disse di approfittare per parlare con la Madre, risposi che avevo vergogna ed essa mi diede un monologo: «il mio segreto alla luce», da imparare e recitare, e ciò che io feci.

La Madre ascoltò attentamente e abbracciandomi mi disse: «Sei troppo piccola, devi crescere, amare Gesù e pregare, quando avrai l’età di 15 anni ti riceverò con molto piacere a Roma». Rimasi contenta e commossa, la forma così buona e materna della Madre mi aveva conquistato.

Raggiunta l’età di 15 anni, accompagnata da Suor Dorotea partii per Roma (era l’8 maggio). Alle ore 12,00 venne il Sacerdote per la supplica alla Madonna e io m i accostai per ricevere Gesù.

Sono in Congregazione ancora con l’età di 91 anni. La mia vita non è stata facile. All’età di 25 anni si è presentata l’occasione di aprire una missione; nel mio entusiasmo giovanile ho sentito come una seconda vocazione: andare in terra straniera e fare conoscere Gesù e il Vangelo. Mi offrii volontariamente perché ho sentito nel cuore come un invito di Gesù: «Ti sei staccata dai tuoi, staccati pure dalla tua terra per essere completamente mia».

Nell’anno 1951, a novembre, in una nave (Camporra) fuori uso, con altre tre Suore: Suor Felice, Suor Maria Stella e suor Guglielmina, da Genova, partii per il Brasile. Non è possibile raccontare le difficoltà, le rinunce, i sacrifici, non trovando neppure una casa e senza mezzi, ma mentre le altre piangevano, io ero felicissima. Tutto era bello per me. È naturale che ho anche sofferto! In un certo momento la missione stava per crollare perché le suore, a causa di tante privazioni si ammalavano di tubercolosi ed io per salvarle offrii con tutto l’ardore del mio cuore la mia vita. Gesù mi esaudì, fui colpita d’un carcinoma ai polmoni. Operata a San Paolo mi avevano dato appena due mesi di vita, ma poi per le insistenti suppliche e adorazioni notturne delle Suore e novizie (che mi amavano tanto) guarii miracolosamente dai polmoni pieni di metastasi.

20170201_082425[1]Ho poi continuato a lavorare, per grazia di Dio, ho occupato (malgrado la mia povertà) molti uffici: Superiora Generale 18 anni; Superiora locale, diversi anni; maestra di Novizie; vicaria generale e consigliera. Posso testimoniare che Lui, il mio Maestro, è stato al mio fianco, facendo tutto Lui.

A pensarci mi sento sempre più piccola ed indegnissima di tanto amore! Dal mio cuore sorgono commossi ringraziamenti al Datore d’ogni bene, chiedendo perdono della mia poca corrispondenza.

Sono però, sempre più felice di appartenere al mio amatissimo Istituto del Sacro Cuore del Verbo Incarnato e se nascessi mille volte, mille volte ancora ripeterei la mia donazione totale a Lui, mio Sommo e Unico Bene.

Suor Maria Pierina Guido

Ecco una sua preghiera di fronte alla tomba della Venerabile Madre Carmela Prestigiacomo il giorno del suo 75° di Consacrazione Religiosa:

1/11/2019 

Madre mia amatissima, col cuore emozionatissimo e traboccante di gioia, vengo a ringraziarti per avermi ricevuto nell’Istituto, rivestita dell’abito religioso, professata e guidata maternamente in terra e poi dal cielo fino ad oggi 75° di professione.

Ti prego, Madre mia, di innalzare con me al Signore un inno di lode e di ringraziamento per avere colmato di gioia e di celesti doni, me, misera e immeritevole creatura!

Posso affermare con sincerità, che il mio celeste Sposo Gesù, ha sempre camminato passo passo con me guidandomi, sostenendomi, illuminandomi, proteggendomi e operando con me con sollecitudine ed infinito amore! Quel po’ di bene operato è tutto opera Sua, il male è frutto della mia poca corrispondenza.

Col cuore in lacrime non mi resta che ringraziare e chiedere intimamente perdono, affidandomi alla Sua smisurata misericordia! Quel po’ di vita, che ancora mi resta, la offro con tutto il cuore, in riparazione  dei miei peccati e di tutto il mondo, per la Madre Chiesa, per i Sacerdoti e per l’amata Congregazione.

Benedicimi, Madre e intercedi per me perché il buon Dio continui ad accompagnarmi, concedimi la grazia di essere ammessa alla Beatitudine Eterna assieme a te!

Grazie Gesù! Grazie Madre!!! Tua indegna figlia

Suor M. Pierina Guido

Madre Pierina il giorno del suo 75° di Consacrazione a Dio, nella casa Generalizia di Via Guattani, 7 – Roma

Testimonianze

Testimonianze

Nel Battesimo si è degnato d’innalzarmi: figlia, sposa e discepola- missionaria.

“La triplice chiamata”

Suor  Juliana Nascimento Garcia

juliana

Bastava solo aspettare i tempi di Dio nella mia vita per comprendere il perché del suo ritardo. Sono Suor  Juliana Nascimento Garcia, figlia di Júlio Cardoso Garcia e Ana Maria do Nascimento Garcia. Sono la terza figlia, la mia sorella maggiore già si trova nella gloria del Padre, si chiamava Raquel, mio fratello Juliésio è chi segue ed io sono la più piccola. Sono nativa dello Stato di Rondônia, nata in una piccola e lontana città chiamata Machadinho D’Oeste, un posto distante, agli occhi umani, ma vicino agli occhi di Dio, che mi ha guardata e mi ha chiamata.

Una giornata da ricordare … giorno di festa, di incontro, di allegria, segnato da una grande inquietudine nel più profondo del mio essere, avevo appena 16 anni…

Era il giorno 4 febbraio 2003. Durante una mattina, differente dalle altre, nella cappella di São João Batista sono stata battezzata. Cosciente di questa grande grazia che il Signore realizzava nella mia vita, sentivo nel mio profondo che dovevo donare la mia vita a Cristo, per mezzo della consacrazione religiosa.

In questo giorno, l’amato Signore non mi diede solo la grazia del Sacramento del Battesimo, ma anche quella del Sacramento dell’Eucaristia, confermando il “dono della vocazione”, caratterizzata in quel momento, con una chiamata specifica: “annunciare Cristo e farlo conoscere ed amare da tutti gli uomini”.  In quello stesso giorno, una profonda inquietudine mi prese tutto l’essere: Perché non essere consacrata? E lì stesso si faceva presente l’appello e la risposta, poiché le Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato erano appena arrivate in quella città ed erano presenti, durante l’Eucaristia nella quale io venivo battezzata.

Di fronte a tante grazie che il Signore mi donava in quella mattinata, un grande desiderio veniva alimentando la mia anima: il desiderio di non appartenere più a me stessa, ma a Colui che si era degnato di prendermi come figlia e che mi chiamava pure ad essere sposa, cioè “consacrata” per annunciare il suo regno (Discepola – Missionaria). Quel giorno, mentre ricevevo l’Eucaristia donavo la mia vita al Signore, e pregando dicevo: “Sarò la tua consacrata, Signore”. Questa era l’unica certezza che avevo in quel momento: essere “consacrata”. Non c’erano più dubbi di fronte a un desiderio tanto grande; allo stesso modo volevo essere missionaria, era molto chiaro nella mia mente e nel mio essere il volere annunciare Gesù Cristo, principalmente a chi non lo conosce, come ero stata io.

juliana2Dopo alcuni mesi d’accompagnamento vocazionale, e decisa su ciò che sentivo, sono entrata nella Congregazione delle Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato, il 10 luglio 2003, nella città di Machadinho. La mia entrata era segnata da una grande gioia ed emozione di fronte a così grande e prezioso mistero, che non si poteva capire per la ragione umana, ma solo per l’esperienza di fede.

Giorno 01/02/2004 ho cominciato l’Aspirantato nella comunità di Machadinho, con il desiderio di amare e donarmi a Cristo per mezzo della vita di preghiera.

Giorno 04/04/2005 sono stata ammessa al Postulantato nella comunità di Cacaulândia-Ro, e l’anno successivo, sono andata a Curitiba (sud del Brasile) per continuare la mia formazione. È stato un tempo di grazia, di autoconoscenza e profonda esperienza dell’amore e della misericordia di Dio, che mi aveva amato e mi aveva chiamato.

Sentendo sempre di più il desiderio di consacrarmi a Dio, ho iniziato il Noviziato giorno 11/02/2007; questo è stato un tempo prezioso di costanti scoperte e esperienze che mi hanno arricchito profondamente nel mio cammino umano e spirituale. Ringrazio la Trinità per avermi fatto provare la sua profonda misericordia durante quel periodo di grazia.

Fu così che il Signore mi preparò per la vera consegna a Lui, per mezzo della consacrazione e il giorno 01/03/2009 ho fatto, davanti a Dio e alla comunità presente, i miei primi voti. Il sentimento che scaturiva da me era una grande gioia da non poterla contenere, perché capivo le dolcezze del grande DONO ricevuto: la “Consacrazione” .

Suor Juliana Nascimento Garcia- S.C.V.I

50 anni di Consacrazione a Dio!

50 anni di Consacrazione a Dio!

La nostra20150716_094608 carissima consorella, Suor Giacinta Caligiuri, ha celebrato il 16 luglio 2015, il suo 50° di consacrazione a Dio nella nostra Congregazione delle Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato.

Per tale occasione lei ha voluto trascorrere un mese nella comunità delle Suore a Betlemme. Arrivata in Terra Santa, ha potuto fare una bella esperienza, visitando i luoghi santi e vivendo forti momenti di silenzio e di preghiera.

Si è voluta preparare alla rinnovazione della sua consacrazione con una giornata di ritiro, vissuta intensamente. Condividiamo con voi le stesse parole che lei ha espresso a Papa Francesco, nel mese di Giugno, partecipando all’udienza pubblica in Piazza San Pietro: “Sono felice di essere suora, se dovessi scegliere di nuovo, ripeterei la stessa storia!.

Giovedì 16, di mattina, si è celebrata la Messa Cantata nella Grotta della Natività di nostro Signore Gesù Cristo. In quella Grotta santa hanno concelebrato i Frati Minori Francescani, e ha presieduto la celebrazione Fra Aquilino, il quale all’inizio della Messa ha voluto presentare Suor Giacinta alla comunità presente, mettendo in risalto la gioia della consacrazione a Dio nei lunghi 50 anni.

Dopo l’omelia, Suor Giacinta, guardando la stella, dove la tradizione colloca la nascita di Gesù Bambino, ha rinnovato solennemente i suoi voti di castità, povertà e obbedienza, seguendo le orme del Verbo Incarnato e della Venerabile Madre Carmela, nostra Fondatrice.

La sua testimonianza di gioia, semplicità e fede è stata accolta da tutti coloro che l’hanno accompagnata con molta emozione, ringraziando Dio per l’opera  che ha compiuto in lei.

la

Suor Carmelita Fernandez de Oliveira

Suor Carmelita Fernandez de Oliveira

Suor Carmelita Fernandez de Oliveira

CELEBRAZIONE DEL GIUBILEO

25 ANNI DI CONSACRAZIONE A DIO NELLA TERRA SANTA

 Ti ringrazio, Signore per il dono della vita, per la vocazione e la consacrazione a te, in questa Congregazione del Sacro Cuore del Verbo Incarnato.

Per me, carmelitaDesertostare qui, in Terra Santa, oltre al grande desiderio che avevo da tempo di venire, credo che è stato un momento di “kairos”  di Dio.

Ho iniziato il mio pellegrinaggio al Santo Sepolcro, con la Messa di Risurrezione, e ho finito nella Grotta di Betlemme, con la Messa cantata di Natale.

Tutte le mie giornate qui, sono state vissute con intensità e gratitudine, tutto mi ha parlato di Dio Amore, perfino lo stesso Deserto di Giuda. Il mio cuore esulta di gioia, sento rinnovata la mia anima, il mio spirito e tutta la mia vita; ho un grande desiderio di ricominciare ancora un cammino nuovo, da percorrere nella conversione quotidiana.

Ho avuto anche due giorni di ritiro spirituale nel Getsemani, donde ho avuto la grazia di fare la sintesi della mia vita consacrata. Ringrazio Dio per tutto e specialmente alla Provincia del Brasile, che mi ha permesso questi giorni di grazia, alla Superiora Generale, Madre Vittoria Valentino, e anche tutte le suore di qui, Betlemme: Suor Clementina, Suor Ruth e Suor Martha, che mi hanno aiutato in questo pellegrinaggio. Dio benedica tutte per tutto il bene.

Con affetto Suor Carmelita F. Oliveira

Betlemme, 7 maggio 2015.

Suor  Juliana Nascimento Garcia

Suor Juliana Nascimento Garcia

Nel Battesimo si è degnato d’innalzarmi: figlia, sposa e discepola- missionaria.

“La triplice chiamata”

Suor  Juliana Nascimento Garcia

juliana

Bastava solo aspettare i tempi di Dio nella mia vita per comprendere il perché del suo ritardo. Sono Suor  Juliana Nascimento Garcia, figlia di Júlio Cardoso Garcia e Ana Maria do Nascimento Garcia. Sono la terza figlia, la mia sorella maggiore già si trova nella gloria del Padre, si chiamava Raquel, mio fratello Juliésio è chi segue ed io sono la più piccola. Sono nativa dello Stato di Rondônia, nata in una piccola e lontana città chiamata Machadinho D’Oeste, un posto distante, agli occhi umani, ma vicino agli occhi di Dio, che mi ha guardata e mi ha chiamata.

Una giornata da ricordare … giorno di festa, di incontro, di allegria, segnato da una grande inquietudine nel più profondo del mio essere, avevo appena 16 anni…

Era il giorno 4 febbraio 2003. Durante una mattina, differente dalle altre, nella cappella di São João Batista sono stata battezzata. Cosciente di questa grande grazia che il Signore realizzava nella mia vita, sentivo nel mio profondo che dovevo donare la mia vita a Cristo, per mezzo della consacrazione religiosa.

In questo giorno, l’amato Signore non mi diede solo la grazia del Sacramento del Battesimo, ma anche quella del Sacramento dell’Eucaristia, confermando il “dono della vocazione”, caratterizzata in quel momento, con una chiamata specifica: “annunciare Cristo e farlo conoscere ed amare da tutti gli uomini”.  In quello stesso giorno, una profonda inquietudine mi prese tutto l’essere: Perché non essere consacrata? E lì stesso si faceva presente l’appello e la risposta, poiché le Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato erano appena arrivate in quella città ed erano presenti, durante l’Eucaristia nella quale io venivo battezzata.

Di fronte a tante grazie che il Signore mi donava in quella mattinata, un grande desiderio veniva alimentando la mia anima: il desiderio di non appartenere più a me stessa, ma a Colui che si era degnato di prendermi come figlia e che mi chiamava pure ad essere sposa, cioè “consacrata” per annunciare il suo regno (Discepola – Missionaria). Quel giorno, mentre ricevevo l’Eucaristia donavo la mia vita al Signore, e pregando dicevo: “Sarò la tua consacrata, Signore”. Questa era l’unica certezza che avevo in quel momento: essere “consacrata”. Non c’erano più dubbi di fronte a un desiderio tanto grande; allo stesso modo volevo essere missionaria, era molto chiaro nella mia mente e nel mio essere il volere annunciare Gesù Cristo, principalmente a chi non lo conosce, come ero stata io.

juliana2Dopo alcuni mesi d’accompagnamento vocazionale, e decisa su ciò che sentivo, sono entrata nella Congregazione delle Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato, il 10 luglio 2003, nella città di Machadinho. La mia entrata era segnata da una grande gioia ed emozione di fronte a così grande e prezioso mistero, che non si poteva capire per la ragione umana, ma solo per l’esperienza di fede.

Giorno 01/02/2004 ho cominciato l’Aspirantato nella comunità di Machadinho, con il desiderio di amare e donarmi a Cristo per mezzo della vita di preghiera.

Giorno 04/04/2005 sono stata ammessa al Postulantato nella comunità di Cacaulândia-Ro, e l’anno successivo, sono andata a Curitiba (sud del Brasile) per continuare la mia formazione. È stato un tempo di grazia, di autoconoscenza e profonda esperienza dell’amore e della misericordia di Dio, che mi aveva amato e mi aveva chiamato.

Sentendo sempre di più il desiderio di consacrarmi a Dio, ho iniziato il Noviziato giorno 11/02/2007; questo è stato un tempo prezioso di costanti scoperte e esperienze che mi hanno arricchito profondamente nel mio cammino umano e spirituale. Ringrazio la Trinità per avermi fatto provare la sua profonda misericordia durante quel periodo di grazia.

Fu così che il Signore mi preparò per la vera consegna a Lui, per mezzo della consacrazione e il giorno 01/03/2009 ho fatto, davanti a Dio e alla comunità presente, i miei primi voti. Il sentimento che scaturiva da me era una grande gioia da non poterla contenere, perché capivo le dolcezze del grande DONO ricevuto: la “Consacrazione” .

Suor Juliana Nascimento Garcia- S.C.V.I

Camila Farias Parlot

Camila Farias Parlot

Renata, Mariana e CamilaSono CAMILA FARIAS PARLOT, sono nata il 6 gennaio 1993, figlia di Adeilton Parlot e Maria Aparecida Farias Parlot, sono la terza figlia, prima di me c’è Willian e Welida. Ho sentito la chiamata di Dio da adolescente, mi piaceva uscire con la mia famiglia e con gli amici, andare a ballare e praticare sport. Facevo parte della comunità di São Miguel Arcanjo in Machadinho D Oeste (Rondônia- Brasile), aiutavo nella comunità essendo catechista, facendo la visita agli infermi, partecipando al gruppo giovanile e quello della liturgia.

Con l’esempio di vita e apostolato delle nostre Suore, il desiderio di servire il Signore crebbe ogni giorno di più e il 7 febbraio 2010 sono entrata nella Congregazione, in Porto Velho RO nella casa di formazione. Mi sono sentita molto accolta dalle suore e da tutte quelle che lì vi abitano, ho fatto delle belle esperienze di Dio aiutando i più bisognosi.

La nostra missione e spiritualità è molto ricca: contemplare il Cuore di Gesù Verbo Incarnato. Giorno 2 febbraio 2014 ho cominciato il noviziato, e una frase della nostra amata Fondatrice, Madre Carmela, m’ha accompagnato durante questo periodo di formazione:

“Prepara il tuo cuore per essere il giardino dell’amore”.

Sr Laura Cecilia Alaniz

Sr Laura Cecilia Alaniz

Nascosta nel Cuore del Verbo
Una parola, una voce, uno sguardo, sono bastati per fare crollare la moltitudine di sicurezze umane che pensavo bastassero per essere felice. Ma quella Voce, quella Parola, quel Seguimi” penetravano pian-piano nel mio intimo e mi riempivano di tante inquietudini. Inoltre quei desideri d’infinito che dormivano nel mio cuore, nell’attesa d’uscire, si svegliavano per dare senso a tutti i miei sogni e progetti. Il sentirmi amata, pensata, sognata, scelta da tutta l’eternità per un Amore che sorpassa i limiti di quanto io possa pensare, fare o immaginare mi colmava di gioia. Solo lì scopro il filo rosso che coinvolge tutta la mia vita e mi permette d’individuare in ogni momento e situazione che mi trovo dentro un progetto d’amore. È lì scopro che la mia vita è significativa; è lì che Lui mi si rivela facendomi prendere in mano la verità di me stessa: chi sono, cosa voglio? In questo contesto ho iniziato un cammino di discernimento, di libertà e costante ricerca della volontà di Dio.

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Ma come raccontare la squisita pace che ha riempito il mio cuore al momento della consacrazione religiosa? Come spiegare la gioia immensa di sentirmi amata? Come ringraziare il Signore che mi ha dato tanto facendomi sua sposa, di volermi accanto a Sé; di essere parte di un carisma a cui sono chiamata ad incarnare nella mia propria storia?

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E oggi convinta che non erano e non sono le mie forze, ma la SUA FEDELTÀ che mi ha condotto fino a pronunciare il “SÌ”, a scegliere Colui che riempie il tutto del mio essere qui e adesso; un SÌ a vivere come Lui ha vissuto; un SÌ che mi conduce al segreto della felicità autentica, che é quella di donare la vita perdendola; di scegliere la Via dell’Amore che dimentica di sé per fare spazio all’altro. Un SÌ che si rinnova ogni mattino perché non so quanto sarò capace, non so quanto sarò libera, ma la strada la so: “Prendere la Croce e andare dietro a Lui”.

Suor Laura Cecilia Alaniz (Argentina)